Segnaliamo l’intervista del quotidiano "Il Riformista" (16 giugno 2009), dal titolo
Il despota ha rubato le elezioni, in esclusiva con Faezeh Hashemi, la figlia di Rafsanjani, il più potente rivale di Ahmadinejad. "Mio padre - dice Faezeh Hashemi - non si dimette, non scapperemo... perché abbiamo vinto [...]".
Teheran. I leader riformisti sono agli arresti o barricati in casa.
Subiscono con sempre maggiore frequenza minacce e violenze. Faezeh Hashemi, Presidente della "Federazione islamica delle donne dello sport" e figlia dell'ex presidente Hashemi Rafsanjani, nonostante questo ha accettato di essere intervistata dal "Riformista" e da Radio Radicale. La sua famiglia è stata attaccata con forza da Ahmadinejad in campagna elettorale, e dopo l'esito del voto, il presidente ha promesso alla gente che sarà lui in persona a occuparsi dei "nemici interni dell'Iran". Hashemi Rafsanjani è considerato dal regime il grande stratega delle proteste di questi giorni e si parla con sempre più insistenza di un immediato regolamento di conti nel Paese.
- "Il riformista": Che cosa prova in queste ore. Ahmadinejad sarà ancora per quattro anni il vostro presidente della Repubblica?
- Faezeh Hashemi: Ho un brutto presentimento. Da iraniana mi preoccupo per la mia gente, che dopo una campagna elettorale così appassionata, ora si trova ad avere al governo un presidente che non ha svolto bene la sua funzione nel suo mandato. Se il signor Ahmadinejad intenderà continuare con i suoi programmi prepariamoci a una vera e propria tragedia per il Paese.
- "Il riformista": Mousavi pur avendo condotto una campagna elettorale attenta ai valori istituzionali, dopo la proclamazione di Ahmadinejad, ha contestato i risultati chiedendo formalmente al Consiglio dei Guardiani l'annullamento delle elezioni per brogli. Che cosa ha da dire su questo?
- Faezeh Hashemi: Per quanto riguarda il voto, concordo completamente con l'ingegner Mousavi e il dottor Karoubi. Ci sono state gravi irregolarità nella raccolta e poi nel conteggio dei voti. Vorrei tramite il vostro giornale porre delle domande al governo. Dicono che i voti non sono stati
manipolati e allora perché i badge per accedere ai seggi sono stati rilasciati con grave ritardo agli osservatori del voto per conto di Mousavi e Karoubi? Perché ad alcuni di loro il badge non è stato proprio rilasciato? Perché alcuni osservatori sono stati allontanati dai seggi al momento della conta dei voti? Perché a tanta gente che doveva votare, in coda da ore, non è stata data questa possibilità chiudendo le porte dei seggi, mentre sono state stampate 57 milioni di tessere elettorali su 46,2 milioni di aventi diritto al voto? Per quale motivo hanno attaccato e saccheggiato il comitato elettorale di Mousavi? Perché hanno oscurato tutti i siti riformisti e isolato tutti i telefoni? Tutto questo è stato pianificato per tempo, l'obiettivo da raggiungere era far totalizzare ad Ahmadinejad il 60% di voti. Quei voti appartenevano a Mousavi. Lui doveva essere eletto.
- "Il riformista": Si è diffusa la notizia che suo padre Hashemi Rafsanjani avrebbe l'intenzione di dimettersi da tutte le cariche...
- Faezeh Hashemi: Non è assolutamente vero... mio padre non si dimetterà. Se è per questo si è anche detto che sarei scappata dall'Iran. Posso confermarle che sono di fronte a lei.
- "Il riformista": Ha sentito suo padre? Qual è il suo stato d'animo?
- Faezeh Hashemi: Certo, è mortificato per quanto accaduto. Lui ha invitato più volte la gente a esercitare il proprio diritto di voto. Aveva detto loro: "Abbiamo bisogno di ognuno dei vostri voti, sono necessari e preziosi". La gente ha risposto, ha fatto il suo dovere, ma non è servito a
nulla. Mio padre, come tutti noi, prova un grande scrupolo di coscienza nei loro confronti.
- "Il riformista": Proseguono le proteste dei giovani iraniani e i pestaggi della polizia. Si incontrano per strada ragazzi tristi e angosciati. Il "sogno verde" è già finito?
- Faezeh Hashemi: Sono con il popolo iraniano. Ha votato e ora ha il legittimo diritto di sapere cosa è stato fatto dei loro voti. Sono tristi perché defraudati. Trent'anni fa con la rivoluzione abbiamo combattuto per la libertà e i nostri diritti. In Iran oggi non c'e' democrazia e la gente fa bene a scendere per strada e urlarlo.
- "Il riformista": Il risultato di queste elezioni potrebbe isolare completamente l'Iran dalla comunità internazionale, proprio quando, con le aperture di Obama, sembravano essersi aperte nuove prospettive. Quale sarà la strategia dei riformisti per l'immediato futuro del Paese?
- Faezeh Hashemi: Il contributo dell'opposizione per il futuro dell'Iran è oramai totalmente inutile. Non siamo più assolutamente in grado di poter operare per il futuro del Paese. Il miglioramento delle condizioni economiche, i diritti umani, la condizione della donna, tutte le nostre battaglie sono da oggi impossibili.
- "Il riformista": Esiste un rapporto particolare tra l'Iran e l'Italia, culturale ed economico. Che cosa vuol dire ai lettori italiani che in queste ore stanno seguendo con tanto coinvolgimento le sorti del popolo iraniano?
- Faezeh Hashemi: Viviamo in una situazione così drammatica che non possiamo neanche esprimerci come vorremmo. Vorrei solo dire agli italiani, tramite il vostro giornale, che se Ahmadinejad proseguirà nella stessa politica estera degli ultimi quattro anni, tutto quello che potrebbe accadere dal giorno dopo non è la volontà della maggioranza degli iraniani. Non dimenticatelo.